Capitoll Hill : l’ennesima farsa per tentare di cancellare il dissenso repubblicano americano e l’ espressione dell’inarrestabile volontà di eliminare ostacoli attuali e futuri per dar pieno seguito al progetto di dominio mondiale dell’Elite portato avanti dal fronte democratico americano e mondiale…. ma forse non è tutto qui !!

Donald Trump e le elezioni americane

Il 3 novembre 2020 si sono tenute le elezioni presidenziali degli Stati Uniti D’America, la 59^ elezione della storia d’America che ha visto la vittoria del candidato democratico Joe Biden.

Queste elezioni sono state segnate da sospetti di brogli elettorali e scorrettezze di vario genere più di quanto non sia già successo in passato. Dalle cartelle elettorali inviate anche a cittadini deceduti o prodotte e spedite per un numero di abitanti superiore agli aventi diritto, al divieto per i funzionari federali di poter accedere ai locali dove avvenivano le elezioni e la conta dei voti per le verifiche di correttezza, al funzionamento, quanto mai poco limpido, dei sistemi di conteggio dei voti (software Dominion….), restano a tutt’oggi indizi fortemente marcati di controllo e sofisticazione di quelle elezioni.

Nei mesi antecedenti la tornata elettorale è stata evidente per tutti l’immensa propaganda di stampo democratico che ha voluto dipingere Trump come un presidente arrogante ed incapace, poco vicino ai bisogni della gente, poco affidabile sul piano internazionale, una propaganda sfacciata messa in atto con il contributo massiccio della maggior parte dei mezzi di comunicazione (dalle tv ai giornali al web) politicamente controllati perché di proprietà dei poteri democratici o comunque palesemente schierati dalla parte di Joe Biden e, in ogni caso, contro Donald Trump. Si ricordi, tra le altre cose, la dichiarazione del presidente J.P. Morgan: “Qual’ora dovesse vincere Trump, tutti i mercati finanziari sarebbero in pericolo”… Altrettanto sfacciati, per non dire squallidi, sono stati il coro unanime e tempestivo di congratulazioni al neo presidente Usa (prima ancora dell’insediamento dello stesso e senza il minimo accenno alle accuse di brogli) e l’atteggiamento, quasi di servile adulazione, da parte dei maggiori leader politici del mondo e dei rispettivi organi di informazione mainstream.

Penso (o almeno auspico) sia chiaro ai più attenti che le elezioni americane hanno rappresentato (come sempre nella storia d’America ma più che mai quelle del 2020) lo scontro tra grandi poteri economico-finanziari prima che politici e popolari !!

Il partito democratico americano vede tra le sue fila personaggi politici molto potenti, esponenti di multinazionali economiche e finanziarie e i maggiori organi di comunicazione mondiale; rappresenta la maschera ufficiale del cosiddetto Deep State, quel potere parallelo allo stato americano ma il cui raggio di influenza va ben oltre i confini americani che, operando nell’ ombra, molto banalmente, vuole controllare – e per molti aspetti effettivamente già oggi controlla – il mondo occidentale e non solo quello !!  Modello politico, sociale ed economico a cui anela il Deep State è il Partito Comunista Cinese che, già intervenuto nelle elezioni del 2016 senza successo, ha avuto peso determinante in quelle del 2020.

Nessuno (o almeno non certo chi vi scrive) giurerebbe sulla verginità di Donald Trump alle logiche di potere antagoniste fin qui descritte e sull’assoluta non contaminazione del tycoon con i progetti del Deep State… rammentiamo che Donal Trump ha ricevuto cospicui aiuti dalla famiglia Rockfeller, miliardari di spicco della Elite mondialista finanziaria e, col se no di poi, appare assai strano che un presidente del calibro di Donald Trump, alla fine, pur con la suddetta enorme propaganda democratica contro di lui, non abbia saputo attuare quelle contromisure adeguate per difendersi dai brogli e non perdere le elezioni… si ricordi a tal  proposito le parole pronunciate da Nency Pelosi mesi prima in una conferenza stampa: “Biden sarà presidente qualsiasi sia il risultato finale”… Rammentiamo chi sono quelle persone a cui Trump concederà la grazia negli ultimi giorni della sua presidenza: tra quelle, alcuni militari che in Iraq, forse sotto l’effetto di droghe pesanti, aprirono il fuoco su civili inermi, tra cui donne e bambini… e, si noti, non concederà la grazia a Julian Assange nonostante nei report segreti di Wikileaks ci sono sicuramente le prove della costruzione artificiosa e premeditata dell’affare Russian Gate che lo ha visto implicato mesi addietro: evidentemente anche Donald Trump ha molti, troppi, scheletri nell’armadio.

Tuttavia, è fuor di dubbio che, voluto o meno, Trump ha rappresentato un momento di discontinuità e una parentesi di rallentamento per l’attuazione dei progetti di controllo e dominio economico e finanziario (ma evidentemente anche sociale) di quei poteri più o meno occulti che, come detto, hanno nel partito democratico la loro spalla più robusta ma che furtivamente, già dai tempi di Nixon, hanno teso le loro trame in tutte le direzioni politiche e geografiche, in America e nel mondo… ricordiamo che Biden, appena insinuatosi alla Casa Bianca, ha costituito la propria amministrazione scegliendo una importante schiera di ex-funzionari del fondo Blackrock, e la costituzione di una tale squadra parla già da sé !!

Tornando a Trump, forse faceva parte di un progetto, una “manovra” pianificata da tempo per fingere che esista o sia esistito qualcuno che ha tenuto testa alla potente, lenta ma inarrestabile avanzata dei “padroni del mondo” ma senz’altro Trump è stato, in apparenza ma anche di fatto, un personaggio assolutamente scomodo per l’Elite, se non un ostacolo, sicuramente un contrattempo sulla via che porta ai propositi di dominio planetario economico e sociale degli “Illuminati”. L’ipotesi che Trump sia stato effettivamente un “imprevisto” per la Cabala mondialista americana viene avvalorata dalle parole di PATRIK BYRNE, miliardario fondatore di Overstock (uno dei più noti rivenditori on line), che dopo il pensionamento ha iniziato a lavorare come giornalista investigatore e ha scoperto che il PCC ha tentato di manipolare le elezioni americane del 2016 per la vittoria di Ilary Clinton; l’FBI gli chiese di organizzare un incontro tra un alto funzionario straniero e la Clinton stessa e nell’occasione (14 gennaio 2016) a New York c’è stato quell’incontro nel quale, saprà in seguito Byrne, avvenne il pagamento di una tangente di 18 milioni di dollari. Tre giorni dopo il pagamento della tangente, Byrne venne ricontattato dall’ FBI che gli spiegò che c’era stato un cambio di programma, che la Clinton avrebbe vinto le elezioni diventando la prosecutrice del lavoro di Barak Obama… così non avvenne nel 2016 ma già nel 2018, gli stessi poteri stranieri (cinesi) pianificarono tutte le strategie per far si che nel 2020 non si fossero più sorprese… già nell’ottobre del 2018 Patrik venne avvicinato da alti funzionari governativi per convincerlo a non occuparsi delle prossime elezioni…mentre, come vedremo più avanti in questo articolo, in tutta la pianificazione dei boicotaggi democratici contro Trump, ha avuto un ruolo non indifferente anche l’Italia di Conte e Renzi !!

E’ in questa ottica che va visto l’episodio del cosiddetto Assalto a Capitol Hill, l’ennesima messa in scena (al pari delle elezioni) rivolta non solo ad arginare il dissenso di settanta milioni di americani votanti per Trump  e a screditare l’ ex-presidente Usa agli occhi del mondo ma anche e soprattutto una “manovra mistificatoria” propedeutica alla richiesta di impeachment nei confronti di Trump, la dimostrazione della forza di questo Stato nello Stato e il segno evidente della cinica volontà di impedire la futura ascesa politica dello stesso ex-presidente uscente come anche di chiunque possa rappresentare, come è stato Trump, elemento di freno alla realizzazione dei piani di dominio del Deep State, della cosiddetta Elite economico-finanziaria.

L’assalto a Capitol Hill

Esporre la “fredda” cronaca degli eventi del 6 gennaio 2021 è compito assai arduo perché ogni parola ed immagine di quegli eventi giunge allo spettatore inevitabilmente già raffinata, passata attraverso la macchina dell’interpretazione e dell’opinione che ne fa strumento di propaganda per l’una (repubblicana) o l’altra (democratica) parte. E non solo: ad una attenta osservazione si noterà che l’assalto a Capitol Hill è stato un doppio o triplo false flag, una finzione dentro la quale le parti democratica e repubblicana hanno a loro volta messo in atto azioni mascherate per i propri segreti fini.

Il 6 Gennaio 2021 avveniva la ratifica da parte del Congresso americano delle elezioni del 3 Novembre: da giorni, sui social, quegli americani sostenitori di Trum da ogni parte degli Stati Uniti si organizzavano, in modo chiaro, palese, per essere a Washington a protestare e sostenere il presidente uscente nella cosiddetta “Save America March”, ritrovandosi presso l’ Ellipse dove, dal palco allestito, varie persone tennero discorsi, tra cui il consigliere e avvocato di Trump, Rudy Giuliani ex sindaco di New York…

Lo stesso Trump teneva un discorso da dietro una barriera di vetro, dichiarando che non avrebbe mai concesso la vittoria a Biden, criticando i media e chiedendo a Mike Pence di ribaltare i risultati elettorali, cosa che non rientra nel potere costituzionale del vicepresidente. Trump esortò i suoi sostenitori a marciare pacificamente verso il Campidoglio, dove si riunisce il Congresso.

Proprio le parole, l’incitamento di Trump furono usate dai democratici, Nency Pelosi, per la richiesta di un impeachment (il secondo nel mandato di Trump) nei suoi confronti, inutilmente (come si vedrà) e non poteva essere diversamente non per l’opinione soggettiva di chi scrive in questo momento, bensì perché oggettivamente non vi erano, nelle pur forti parole di Trump, espliciti inviti all’uso della violenza… anzi, al contrario, ex presidente USA parla spesso di “far udire la propria voce, pacificamente e patriotticamente” :

«Non vi riprenderete mai il nostro paese con la debolezza. Dovete esibire forza e dovete essere forti. Siamo giunti qui per chiedere che il Congresso faccia la cosa giusta e che conti solo gli elettori che sono stati nominati legalmente. So che ognuno di voi presto marcerà sul Campidoglio per far sì che oggi la vostra voce, pacificamente e patriotticamente, venga ascoltata. […] Combattete. Combattiamo come dannati. E se non combatterete come dannati, per voi non vi sarà più un paese. […] Cammineremo lungo Pennsylvania Avenue – adoro Pennsylvania Avenue – e andremo al Campidoglio e ci proveremo e daremo [ai Repubblicani] il genere d’orgoglio e ardore di cui hanno bisogno per riprendersi il nostro paese.»

Le manifestazioni erano all’insegna della protesta civile e pacifica, i manifestati erano per lo più gente comune, famiglie con bambini … ma verso le 13, ora locale, mentre Trump stava terminando il proprio discorso, una parte dei partecipanti alla “Save American March” (un centinaio circa) lasciavano l’evento per avanzare verso l’edificio del Campidoglio.  Alcuni erano arrivati sul luogo a seguito di alcuni post pubblicati sui social di destra pro-Trump, tra cui Gab e Parler, che contenevano richieste di azioni violente nei confronti del Congresso. Gruppi di estrema destra come i complottisti di QAnon, l’esercito di  Groyper e i Pround Boys hanno partecipato alla rivolta. A quanto pare però, alcuni dei manifestanti che fecero poi irruzione al Campidoglio, giunsero con un autobus che li portò proprio sotto le scalinate dell’edificio, una zona interdetta al traffico… com’è stato possibile? Chi erano costoro?

E’ nota a tutti la sequenza degli eventi tra cui le vittime che ci sono state, in particolare l’ex militare pro-trump Ashli Babbitt… ma quello che invece sfuggì ai più è la piena obiettiva consapevolezza di come alcuni episodi si siano effettivamente verificati e la consueta mistificazione e confusione nella narrazione ufficiale del mainstream, sia americano che quello di tutto il mondo: si parlò del “giorno più buio della democrazia americana” ma quello che è accaduto a Capitoll Hill, pur grave e pur conservando sempre il rispetto per le persone che vi hanno perso la vita, ha ben poco di evento da consegnare ai posteri come il più tragico e disumano della storia americana.

Innanzitutto fa discutere il fatto che tre giorni prima che i sostenitori del tycoon facessero irruzione al Congresso, il Pentagono chiese alla Capitol Police se avesse bisogno di supporto da parte della guardia nazionale; la polizia rifiutò l’aiuto di FBI e Pentagono, nonostante fosse chiaro che la situazione avrebbe potuto essere a rischio; già il mese successivo, a Febbraio, si parlerà apertamente di un rapporto dell’ FBI che metteva in guardia sulla pianificazione di un irruzione al Campidoglio, rapporto cui non verrà seguito alcuna contromisura.

Le immagini che si possono trovare sul web (e solo sul web) mostrano come le forze dell’ordine non solo non si opposero all’entrata dei manifestanti al Campidoglio ma spesso furono quasi di supporto, arrivando persino a scattarsi dei selfie con loro e dando indicazioni sul percorso da fare così che questi “barbari” potessero districarsi meglio tra i corridoi della sede ufficiale dei due rami del congresso americano e provvedere alla sua sfrontata “profanazione e demolizione”… Alla fine le immagini riprendono persone che, seppur pittoresche, per la gran parte sembravano dei scolaretti in gita ad un importante edificio della storia americana.

A proposito di pittoresco, uno dei personaggi “simbolo” di questo evento è “lo Sciamano”; Jake Angeli è solo un soprannome, con l’Italia non c’entra niente, si chiama Jacob Chansley e la sua fama permette alla polizia di arrestarlo a poche ore dai fatti… si tratta infatti di un attore comparsa… almeno all’apparenza, perchè esistono registrazioni audio video nelle quali si può udire lo stesso che, rivolgendosi ad un poliziotto, afferma di appartenere alla “Military Intelligenze” e, indagando nel suo passato, sembra non si tratti affatto di una bugia !!

E tra i manifestanti, apparentemente tutti di estrema destra, verranno visti, ripresi e riconosciuti soggetti appartenenti ad  Antifa “travestiti” da estremisti di destra !!

Insomma: tutto fa sospettare che per evitare questa “terribile” pagina della storia americana non si sia fatto molto e anzi il sospetto è che questa sia stata l’ennesima rappresentazione con una finalità precisa: creare l’alibi… “Donald Trump ha incitato alla violenza”… sarà l’accusa per la richiesta dell’ impeachment, impeachment che non arriverà mai perché le accuse verranno rigettate il 18 Febbraio 2021 dalla corte suprema. Ma non è tutto: la confusione e il coinvolgimento di soggetti apertamente o segretamente appartenenti sia all’area democratica che a quella repubblicana, lascia aperta la porta a mille ipotesi !!

Vicenda assai preoccupante è quella legata alla morte violenta di Christopher Stanton: Christopher Stanton è quel partecipante all’assalto di Capitol Hill diventato famoso per essersi scattato una foto nell’ufficio di Nancy Pelosi; da quell’ufficio però risultò trafugato, tra gli altri, proprio il laptop della Pelosi !! In molti hanno ipotizzato che, se non l’attacco a Capitoll Hill, almeno l’improvvisa intrusione di alcuni soggetti in Campidoglio negli uffici di importanti politici democratici sia stata pensata da Trump o dai suoi fedelissimi per trafugare computer o documenti riservati degli avversari politici così da poter mettere le mani su email o comunicazioni o documenti importanti o magari anche compromettenti !!

In ogni caso, Stanton verrà trovato morto  per un colpo d’arma da fuoco pochi giorni dopo nello scantinato di casa sua; i famigliari racconteranno che l’uomo era sereno, non aveva problemi e non soffriva di alcun disturbo per poter pensare ad un suicidio… Si ipotizzò una tentata rapina finita male, tuttavia nulla era fuori posto, nello scantinato così come nell’ abitazione dello stesso… e stranamente (ma forse no) quesa morte violenta è caduta nell’oblio mediatico e nessuno parla di indagini (nè mediche, nè giudiziarie) !!

Altro dettaglio che getta un’ombra di sospetto alla vicenda dell’assalto a Capitol Hill è quello legato al video di John Sullivan:

John Sullivan è un attivista dei Black Live Metters, interrogato dall’ FBI disse di trovarsi a Washington perché sapeva (da alcune chat segrete) che qualcosa sarebbe successo… Il suo video è praticamente l’unico video che riprende, con dovizia di particolari, le scene dell’assalto all’interno del Campidoglio e soprattutto il momento dello sparo che portò alla morte di Ashli Babbitt. Per quel video Sullivan riceverà dei pagamenti dai canali CNN, NBC e ABC per complessivi 72.000,00 USD.

Passato l’episodio dell’assalto a Capitol Hill, avvenuta l’investitura di Joe Biden e decaduta la richiesta di impeachment contro Trump, continua l’attacco demonizzante verso l’ex-presidente USA: da tempo i suoi profili nei social network vengono oscurati ma persino gli avvocati che l’hanno difeso nella causa contro l’impeachment subiscono pressioni: David Shoen sarà costretto ad abbandonare un corso di studi che doveva tenere in una università e verrà sospeso da una gruppo e-mail di avvocati difensori dei diritti umani mentre l’avvocato Michael Van Der Veen si troverà la casa saccheggiata e riceverà numerosissime minacce di morte…

Come si può vedere, continua inarrestabile l’opera di “eliminazione politica” degli avversari del Deep State, in particolare di Trump, da parte del potere democratico americano, nostante la nomina di Joe Biden.

Affari e segreti dietro il software Dominion e il coinvolgimento dell’Italia con l’azienda Leonardo.

Già a novembre 2020, il procuratore generale degli Stati Uniti, Bill Barr, autorizzava i pubblici ministeri federali ad avviare indagini sulle presunte irregolarità nel voto e il 20 Dicembre in Michigan, su richiesta dell’avvocato trumpiano DePeron, il giudice locale Kevin Elsenhiemer autorizzava nella Contea di Antrim una perizia forense su metodo di voto e su Dominion… Risultato: nelle 23 pagine della perizia gli esperti scrivevano: “Dominion Voting Systems è progettato intenzionalmente per creare errori intrinseci, allo scopo di poter creare una frode elettorale in maniera sistematica e influenzare i risultati”. Tuttavia il malfunzionamento delle macchine utilizzate nelle elezioni ovvero il software Dominion, da solo, non basta a spiegare la presunta frode per cui centinaia di migliaia di voti sembrerebbero essere stati trasferiti da Trump a Biden… ma andiamo con ordine.

La notte delle elezioni, il conteggio dei voti dava un netto vantaggio di Trump rispetto a Biden in alcuni stati della federazione, in altri il vantaggio era più contenuto ma comunque percepibile; alle tre della notte c’è stata una interruzione del funzionamento di Dominion e alla ripresa del funzionamento, i voti per Biden crebbero in modo anomalo, improvviso e massiccio, portando alla vittoria del candidato democratico.

Dominion Voting Systems è un’azienda canadese con sede a Toronto che produce i software utilizzati per il conteggio delle schede in 28 Stati, tra i quali alcuni decisivi per l’esito delle elezioni. Gli uffici della sede a Toronto condividono lo stabile con quelli di una fondazione del miliardario statunitense George Soros. Dominion Voting Systems ha respinto l’accusa di aver manipolato le elezioni per far vincere Biden e ha negato anche di avere tra i suoi proprietari Paul il marito della leader democratica Nancy Pelosi, come invece sostenuto dai repubblicani. Tuttavia, non ha smentito di avere effettuato una donazione in favore della Fondazione Clinton nel 2014 e di avere assunto come lobbista l’ex capo di gabinetto della stessa Pelosi, Nadeam Elshami. Rudolf Giuliani, nella sua intervista a “Fox News” del 15 novembre, gettò nuove ombre sulla società Dominion: “È molto pericoloso che una compagnia straniera si occupi dei voti in 27 Stati. Una compagnia che ha legami stretti, molto stretti, con il Venezuela e quindi con la Cina, che usa un’azienda di software venezuelana che è già stata utilizzata per truccare le elezioni in altri Paesi”. Alla base delle accuse di Giuliani ci sono i legami – negati dall’azienda – di Dominion con Smartmatic, compagnia fondata in Venezuela nel 2000 sotto la presidenza del leader socialista Hugo Chavez. La Smartmatic ha oggi come presidente Mark Malloch Brown, membro della Camera dei lord britannica e in passato stretto collaboratore di George Soros, il quale, com’è noto, è grande sostenitore del movimento liberal del Partito democratico.

Ma in che modo sarebbe avvenuta la manipolazione dei voti col software Dominion? A detta degli esperti informatici, se mai ci fosse stata tale manipolazione può essere avvenuta a distanza attraverso telecomunicazioni satellitari in radiofrequenza wireless ma una operazione del genere sarebbe potuta avvenire soltanto con l’utilizzo di satelliti che non fossero monitorati o che non fossero comunque sotto il controllo statunitense… e qui entra in gioco l’ Italia con Leonardo. La Leonardo S.p.A. (ex- Fincantieri SpA) è l’un’azienda attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell’Economia e Finanze italiano, che possiede una quota di circa il 30%. La Leonardo SpA ha un satellite non gestito da altre nazioni e stando a quanto racconta, tra gli altri, la giornalista americana Maria Zack intervistata dalla giornalista e conduttrice Debbie Georgatos in AmericanCanWeTalk.org, sembra che proprio tramite quel satellite siano avvenuti i brogli delle elezioni americane, con delle trasmissioni di dati passate attraverso la Germania… Ma questa scandalosa e sconosciuta implicazione della nostra multinazionale con i brogli delle elezioni americane nasce da lontano, a quanto pare, già da quei viaggi che il deputato Matteo Renzi, ex-Presidente del Consiglio, fece negli Stati Uniti per incontrare il presidente Barac Obama e in varie altre situazioni di “stampo democratico”.

La società Leonardo, per importanza e peso strategico, suo malgrado non è nuova a sospetti di affari poco chiari e ad episodi di coinvolgimento dei suoi alti dirigenti in aree controverse di politica ed economia internazionali… Ultima in ordine di tempo è l’inchiesta, risalente al Gennaio 2021, per sospetta corruzione di dieci suoi dirigenti : le indagini su questi dieci dirigenti di Leonardo riguardano, appunto, il reato di corruzione tra privati; Leonardo risulta parte offesa. A quanto si apprende, sembra che una società fornitrice di Leonardo, la Transpart (società di intermediazione nella distribuzione di equipaggiamenti destinati a settori vari tra cui militare ed aereospaziale), attraverso quattro suoi manager, avrebbe corrisposto ai dipendenti di Leonardo regali e compensi (anche sotto forma di contratti fittizi) in cambio di commesse… Nell’inchiesta sarebbero coinvolte anche Google Ireland e Google Payments (per riciclaggio) in quanto sarebbero state usate per i trasferimenti di denaro e interponendosi così nelle operazioni di trasmissione dei bonifici avrebbero ostacolato l’identificazione della provenienza dei fondi e i soggetti coinvolti. Una parte dei ricavi, proventi regolari derivanti dalle commesse che la Transpart ha ottenuto da Leonardo, sono poi stati trasferiti dalla stessa Transpart in tre off-shore con sedi in Panama, Regno Unito e Irlanda per un ammontare di 6 milioni di Euro ma tale trasferimento risulta privo di giustificazioni contrattuali; per il pagamento delle mazzette ricevute dai dirigenti coinvolti nell’operazione, sarebbero stati fatti rientrare in Italia da quelle società off-shore, circa 400.000,00 Euro tra il 2017 e il 2019, attraverso due riciclatori che avrebbero usato anche loro la piattaforma Google Pay… coinvolte nella canalizzazione di questi fondi ci sarebbero due società della stessa Google Pay per nascondere l’identificazione dei soggetti coinvolti.

Lungi dal conoscere con chiarezza la verità degli eventi, in conclusione, l’unico insegnamento che si può apprendere dalla vicenda di Capitol Hill è che ciò che appare di una vicenda come quella dell’ assalto al Campidoglio (e non solo quella) è una parte, spesso manipolata, di ciò che veramente è accaduto… l’importante è non fermarsi mai alle apparenze, regola d’oro in questi anni di sofisticazione della realtà ma anche “antica legge” che vale per ogni aspetto delle nostre esistenze.

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